13 febbraio 2015

COMITATO DON DIANA E LIBERA: “CONTRO LA DELEGITTIMAZIONE USATA COME ARMA DALLA CAMORRA, SI OPPONE UN MURO FATTO DI IMPEGNO E SPERANZA»

 

A seguito delle affermazioni del camorrista Michele Zagaria che tentato di screditare l’avvocato Giovanni Zara, il Comitato don Diana ed il coordinamento provinciale casertano dell’associazione Libera dichiarano:

«. La delegittimazione è un’arma pesante che nei territori violentati dalla camorra non è nuova. L’abbiamo conosciuta già nel 1994 dopo l’omicidio di don Giuseppe Diana. L’obiettivo della camorra che è stata privata, grazie alle operazioni delle forze dell’ordine, dell’ala militare è evidentemente tentare di imporsi nuovamente minando la credibilità della società sana e di quei cittadini che hanno dimostrato da che parte stanno. L’avvocato Zara si è costituito parte civile in significativi processi di camorra e mai l’avrebbe potuto fare se il suo cammino professionale e personale avesse  avuto una qualche ombra. Le affermazioni del camorrista Michele Zagaria, rese stamattina in udienza, mirano chiaramente a delegittimare la sua figura ma quelle stesse affermazioni incontrano un muro alto pronto a respingere ogni tipo di dubbio».

La posizione del Comitato e di Libera è netta: «Zara ha denunciato e fatto denunciare fatti che sono contrari agli interessi del clan dei Casalesi e non si può consentire che un camorrista tenti di dire o insinuare il contrario. La camorra è in evidente stato di debolezza, serriamo i ranghi e continuiamo a lottare per il nostro riscatto ».